Cenni storici
Progettata ed eseguita da Bartolomeo Ammannati nel 1570, la Galleria del Bosco si inserisce nell’impianto della cinquecentesca
Villa Medici a Trinità dei Monti, a Roma. Acquistata da Ferdinando de’ Medici nel 1576, la villa divenne successivamente propietà dei regnanti di Toscana e attraverso questi di Napoleone Bonaparte che ne fece sede dell’accademia di Francia. Dal 1928
l’edificio aperto al pubblico, ospita mostre d’arte.
Morfologia della struttura muraria
La struttura presenta una muratura di grande spessore (circa 300cm.) in pietrame misto a secco, composto prevalentemente da tufo, da mattoni e da materiali di risulta di vecchie costruzioni, tra le quali alcuni di elevata durezza, come basalto, travertino e marmo. Inoltre, la maggior parte dei vani interni è risultata piena di terra.
Problematica e scelta dell’intervento
Data il notevole spessore dei muri, la metodologia d’intervento più
idonea è risultata essere lo sbarramento meccanico della muratura. Trattandosi di edificio di alto valore storico monumentale,si doveva optare per un sistema di taglio che potesse essere eseguito a tratti e, a causa della durezza dei materiali componemti, con particolari attrezzature.
Per queste ragioni, si è infine adottato il sistema “Umiblok” costituito dal taglio meccanico alla base dei muri, di altezza di 15 mm. circa, con inserimento nella fenditura, di speciale lamina nervata in PVC brevettata e malta cementizia espansa antiritiro.
Oltre alle difficoltà incontrate a tagliare il materiale, si è dovuto far fonte alla frequente caduta interna di pietrame, denotando una struttura di muratura “a sacco”.
Esecuzione dei lavori
I lavori sono stati avviati nel novembre 1991, e si sono svolti
nelle seguenti fasi esecutive:
Attrezzature e materiali impiegati
Le attrezzature necessarie a svolgere i lavori erano:
Per il taglio della muratura una sega idraulica a catena a denti di widia e con lame da 350 cm. Le seghe utilizzate dall’azienda specializzata nel sistema “Umiblok”, è la Sana Casa di Lugo (RA) – attualmente Umiblok s.r.l. – arrivano a tagliare fino a 500 cm. e tutti i materiali più duri quali materiali lapidei, basalto, granito, e così via.
Per l’iniezione della malta, una pompa ad ugello lungo 300 cm.
La lastra di sbarramento alla risalita è costruita da una lamina costituita da profilati di cm. 10 con lunghezza uguale allo spessore del muro, collegata mediante cerniere stagno.
Tali profilati sono composti da una miscela di PVC con Sali organici ed inorganici di piombo e di calcio e presentano le seguenti caratteristiche:
Peso specifico: 1,4 – 1,6 kg./dm
Punto di rammollimento: 70° - 80° C
Solubilità in acqua: nessuna
Temperatura di infiammabilità: materiale considerato autoestinguente.
GLOW WIRE IEC: 950° C
Reattività: stabile
Incompatibilità: nessuna
Limiti di esplosività: nessuna
Carico di rottura a trazione: 435kg./cm
Carico di snervamento: 460kg./cm.
Modulo elastico a flessione: 30000/cm
Per il notevole spessore dei parametri murari, è stata adoperata una macchina a doppio rullo che potesse esercitare la pressione necessaria all’inserimento delle lunghe striscie in PVC.
Il collaudo
I lavori sono stati ultimati il 23 gennaio 1992. Sono state eseguite delle prove idrometriche dopo circa otto mesi dall’intervento (10-15 settembre 1992), da cui è risultato un rilevante decremento del contenuto di acqua.
Si è quindi proceduto alla rimozione delle parti cementizie e decoese degli intonaci che impedivano l’evaporazione dell’acqua residua ed al ripristino delle superfici intaccate (dopo circa 90 gg.).
E’ stato inoltre sperimentato che il,sistema Umiblok non interrompe la continuità strutturale dell’edificio trattato.
Il completamento dell’intervento
Successivamente, sono stati eseguiti dei lavori di completamento svolti in diversi punti della struttura e con differenti finalità.
Sul pianerottolo tra la prima e la seconda rampa di scale e
su quella alla base della prima rampa di scale, è stato costruito
un massetto con pendenza verso la scarico o verso la caditoia e dotata di impermeabilizzazione risvoltata per 15 cm. sulle pareti
verticali e realizzata con guaina bituminosa da 4 mm. armata con poliestere.
Per la difesa della fascia bassa dell’intonaco a contatto con i gradini, è stato previsto un “guscio” in travertino con profilo concavo e quarto di cerchio (raggio 2-3 cm.).
Allo scopo di ridurre l’acqua dispersa che poteva raggiungere
le fondazioni, sono state svolte le seguenti operazioni:
Applicazione, previa rimozione provvisoria della terra addossata alle fondazioni, di una impermeabilizzazione verticale fino ad una profondità di circa 1 m. Costruzione, al di sotto della pavimentazione di sampietrini, di
un massetto con pendenza verso il giardino e relativa
impermeabilizzazione superiore (della larghezza minima di 1,5 m).
Realizzazione di caditoie per la raccolta rapida dell’acqua piovana superficiale dispersa.
MANUALE DEL RISANAMENTO
La difesa dall'umidità nella pratica edificatoria
Tomo I Storia, Fenomelogia, Diagnosi
Paolo Rocchi
Federica Nicchiarelli
Anna Rita Turlò
Edizioni Kappa